Ormai mi addentro nelle atmosfere tipiche, e un tempo ostili, del noir e di ogni qualsivoglia "trama poliziesca", con una piacevole naturalezza che mi ha del tutto sorpresa.
La pietà dell'acqua di Antonio Fusco, edito da Giunti, ne è l'ennesima conferma.
Il commissario Casabona nasce con Ogni giorno ha il suo male (urge recupero, a questo punto!), romanzo d'esordio per Fusco. Non si fa fatica a simpatizzare per lui, nemmeno ad afferrare quegli stati d'animo più sottili, meno celati per chi conosce già il trascorso del protagonista.
Casabona rispecchia il commissario dedito alla giustizia, quello che si batte per la Legge, non per lo Stato. Matrimonio quasi agli sgoccioli, problemi più o meno tipici per il più o meno tipico dei commissari.
Scusate il gioco di parole.
Dalla storia personale però, tutto si stacca per disperdersi tra le pagine di un romanzo che diventa lentamente "di tutti". Monito per i vivi, rispetto e memoria per i morti.
Antonio Fusco trasforma un "cold case", in un composto dal sapore poetico, verosimile e preciso, che fa della Storia il suo più grande mentore.
Sulle colline toscane ai confini di Valdenza, viene trovato il corpo senza vita di un uomo. Tutto fa pensare a una vera e propria esecuzione, l'arma, la dinamica dell'omicidio. Ma qualcosa porta fin da subito a credere che, dietro questa storia, ci sia molto, molto di più.
La lettura procede fluida, nonostante i vari passaggi spazio-temporali, come pure la dose minuta di indizi, per i quali l'autore, con estrema intelligenza, si è concesso riserbo ed "economia", se così si può dire. Perché il lettore procede senza trovarsi mai a un passo dalla verità. E questo, dal punto di vista del coinvolgimento, è davvero un prodigio. Le prove riaffiorano a passi lenti, gli avvenimenti e i protagonisti coinvolti raggiungono quella maturità narrativa poco prima dell'epilogo.
Il commissario, la sua vita, il matrimonio difficile e la verità che giace sott'acqua.
La storia che riaffiora, il dolore pure, il desiderio di vendetta e giustizia.
Tutto ciò che il tempo e la corruzione hanno saputo infangare, è custodito dalle braccia materne dell'acqua. E gli uomini onesti, non possono che assecondare quel sempre più raro senso di giustizia e brama di verità.
L'aria del poliziesco si arricchisce delle descrizioni più intime dell'autore, il quale gioca con i toni e i colori di una stagione rovente, e asseconda la malinconia e la voglia di raccontarsi, nonostante l'indifferenza di tutti. Subentrano storie appartenute al passato, fatti orribili risalenti alla Seconda Guerra Mondiale, indizi da ricercare un po' ovunque. In Italia, a Parigi, Monaco.
Suggestivo e poetico, infine, il borgo medievale, che nell'acqua vive, e poi scompare.
Piaciuto, anche se ho trovato più bello Ogni giorno ha il suo male ;)
RispondiEliminaNoir davvero "consistente", quasi quasi...
RispondiEliminaDopo aver letto la tua riflessione, sono andata a curiosare le info biografiche dell'autore: criminologo forense, risiede in Toscana! Direi ottime credenziali, raccontare ciò che si conosce bene di solito paga, molto!
Nico voglio assolutamente leggerlo!!! *___*
RispondiEliminaVero Giò. Infatti ero tentata di informare il lettore sulla sua bio, poi ho deciso di evitare, anche perché so che i lettori curiosi sanno come trovare tutto a proposito di un autore. ^_^
RispondiEliminaUn abbraccio :-*
Di questo genere ho solo letto un paio di Montalbano perché ricevuti in omaggio, quindi questo me lo segno.
RispondiEliminaNon me ne vogliano gli appassionati... ma non ho letto manco un Montalbano in vita mia. XD
RispondiEliminaRimedierò però. GIURO: ^_^