Dinanzi a te mi sento sempre inadeguata, piccola.
Ma se io non ti guardassi, come potrei provarci?
Ma se io non ti guardassi, come potrei provarci?
E poi quante cose mi insegni?
Quante che tu sai dire, per le quali io non trovo le parole...
L'inquietudine, la rabbia indeterminata, l'incertezza, l'inadeguatezza.
E la più bella in assoluto, la manchevolezza.
Nessun libro mi lascia col fiato corto, tipico delle prime volte, anche quando di tutte quelle prime volte perdo il conto.
Calvino parlava al futuro, del futuro stesso. Metteva in guardia noi e lui, da ciò che ci attendeva. E il futuro era lì, appena dopo l'ultima pagina. Dopo l'ultimo punto che fai fatica ad accettare, perché di romanzi cavallereschi moderni, non ve n'è esistenza al di fuori di questo.
Calvino parlava al futuro, del futuro stesso. Metteva in guardia noi e lui, da ciò che ci attendeva. E il futuro era lì, appena dopo l'ultima pagina. Dopo l'ultimo punto che fai fatica ad accettare, perché di romanzi cavallereschi moderni, non ve n'è esistenza al di fuori di questo.
Il cavaliere inesistente.
Di quale meraviglia è capace la letteratura?
Me lo immagino Algilulfo e la sua armatura bianca, mentre tenta disperatamente di dare ordine al caos, in questi tempi frenetici, in questa civiltà allo sbando. Me lo immagino in tutto il suo splendore, nonostante il suo non essere e starci per davvero. E torno a sperare per l'uomo, un po', non fosse altro che per quel grido disperato e poetico di uno scrittore che lasciava al futuro le sue ultime domande.
La forza di volontà, uomini.
Ché a forza d'essere prima o poi s'impara.
Non il mio libro di Calvino preferito, ma sempre un grande romanzo!
RispondiEliminaHo preferito di molto "Il barone rampante", gli altri, forse perchè letti dopo, non mi hanno affscianto e comunicato altrettanto.
RispondiEliminaFantastico, ho adorato tutta la trilogia. Ma che bello ricordare queste cose, sono anni che non tocco un libro di Calvino
RispondiEliminaAnche io non rileggo Calvino da anni... forse è il caso che lo rifaccia :)
RispondiEliminaInvece io lo amo senza alcuna riserva. Di lui ho letto un po' tutto, ma la trilogia occupa un posto speciale nel mio cuore. ^_^
RispondiEliminaTiziana Il barone rampante è stato il primo libro letto di Calvino. La prima volta non lo capii, la seconda fu amore e basta. Da lì in poi iniziai a interessarmi davvero a lui. =)
RispondiEliminaGrazie Massimiliano. Io ho letto Il cavaliere tante volte, e amo tutta la trilogia. Ma ho sempre visto in Agilulfo, il più bel dono che uno scrittore come lui potesse farci. Leggo oggi questo libro come una lettera al futuro, a noi. Mi sembra di riscoprire cose che nelle letture precedenti erano passate in sordina, disattenzione, occhi stanchi, chi lo sa... però è proprio vero, un classico ha sempre qualcosa da dire. E per me tutti i libri di Calvino possono considerarsi CLASSICI. <3
RispondiElimina*ALGILULFO =)
RispondiEliminaSì Michele, spero davvero che tu possa ritrovare il piacere, e il bisogno, di leggerlo. =)
RispondiEliminaCalvino è un genio, e la Trilogia è forse il luogo letterario in cui si esprime al meglio, nel modo più diretto e unendo il nostro bisogno di avventura alla riflessione. Da leggere e rileggere!
RispondiEliminaAnche io -come alcuni che mi hanno preceduto- preferisco "Il Barone Rampante" però alla fine Calvino rimane uno di quegli autori magici che impreziosiscono con un particolare tocco tutta la loro produzione.
RispondiEliminaVero Nick, basta solo un dettaglio, una piccolezza che lui rende tanto meravigliosa da restare nella memoria di ognuno di noi, in eterno.
RispondiEliminaCome non essere d'accordo con te Cristina... leggere e rileggere. =)
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