sabato 12 luglio 2014

Ricardo Eliezer Neftalí Reyes Basoalto, in arte Neruda



Il 12 luglio del 1904 nasceva Pablo Neruda, poeta, diplomatico e politico cileno nonché uno degli autori più importanti della letteratura latino americana contemporanea. Neruda in onore del poeta cecoslovacco Jan Neruda, il suo vero nome era  Ricardo Eliezer Neftalí Reyes Basoalto, e oggi, mi piaceva scrivere qualcosa di lui, o meglio, ricordare sia a me che a voi una delle sue poesie più belle. Sì, diciamo che oggi mi sento particolarmente romantica, più sensibile alle cose. Sarà per via della "super luna" di questa sera, sarà che CriticissimaMente ha raggiunto la soglia dei cinquemila fan su facebook e niente, pensavo che in fondo è bello avere attorno tanta gente e che nonostante il male ci ruoti intorno, parlare di cinema, di arte e di poesia, non è che l'unico rimedio possibile. A volte serve, a volte guarisce, a volte migliora persino il mondo.
E io, ne approfitto oggi, anche per ringraziare tutti quanti voi, passati di qua solo una volta o chissà quante.
Augurando a me e a voi, un giorno sempre nuovo...

Un giorno

A te, amore, questo giorno
lo consacro a te.
Nacque azzurro, con un’ala
bianca in mezzo al cielo.
Giunse la luce
all’immobilità dei cipressi.
Esseri minuscoli
sbucarono sull’orlo di una foglia
o sulla chiazza del sole su una pietra.
E il giorno rimarrà azzurro
finché entrerà la notte come un fiume
e farà tremare l’ombra con le sue acque azzurre.
A te, amore, questo giorno.

Non appena, da lontano, dal sogno,
l’ho presagito e non appena
mi ha sfiorato il suo tessuto
di rete incalcolabile
ho pensato: è per lei.
Fu un battito d’argento,
fu un pesce azzurro che volava sul mare,
fu un contatto di sabbie abbaglianti,
fu il volo d’una freccia
che tra il cielo e la terra
attraversò il mio sangue
e come un raggio accolsi nel mio corpo
lo straripante splendore del giorno.
E’ per te, amore mio.

Io dissi: è per lei.
Questa veste è sua.
Il lampo azzurro che si fermò
sull’acqua e sulla terra
lo consacro a te.

A te, amore, questo giorno.

Come una coppa elettrica
o una corolla d’acqua tremante,
alzalo nelle tue mani,
bevilo con gli occhi e con la bocca,
riversalo nelle tue vene perché arda
la stessa luce nel tuo sangue e nel mio.

Io ti do questo giorno
con tutto quel che potrà portare:
le uve trasparenti di zaffiro
e la ventata rotta
che porta alla tua finestra
le sofferenze del mondo.
Io ti do tutto il giorno.
Con lo splendore e la sofferenza faremo
il pane della nostra vita,
senza rifiutare quanto porterà il vento
e non coglieremo solo la luce del cielo
ma anche le aspre cifre
dell’ombra sulla terra.

Tutto ti appartiene.
Tutto questo giorno con il suo grappolo azzurro
e la lacrima segreta di sangue
che tu troverai sulla terra.

E non ti accecherà il buio
né la luce abbagliante:
di questo intrigo umano
sono fatte le vite
e di questo pane dell’uomo mangeremo.

E il nostro amore fatto di luce oscura
e d’ombra raggiante
sarà come questo giorno vincitore
che entrerà come un fiume
di splendore nel cuore della notte.

Prendi questo giorno, amata.
Tutto questo giorno è tuo.

Lo do ai tuoi occhi, amore mio,
lo do al tuo petto;
te lo lascio tra le mani e tra i capelli,
come un ramo celeste.
Te lo do perché ti faccia una veste
d’argento azzurro e d’acqua.
Quando arriverà
la notte che questo giorno inonderà
con la sua sete tremante,
stenditi accanto a me,
toccami e coprimi
con tutti i tessuti stellati
della luce e dell’ombra
e chiudi i tuoi occhi allora
perché io dorma.


4 commenti:

  1. Meravigliosa! Complimenti per questo traguardo, te lo meriti :)

    Un bacione

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  2. Grazie carissima, un abbraccio e buon week end! =)

    RispondiElimina
  3. L'amore per Neruda è nato dopo la scuola dell'obbligo.
    Costretto ad imparare le sue poesie a memoria, lo stavo odiando.
    Poi è cambiato tutto!

    RispondiElimina

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