Marco, Simone e Ale, sono tre giovani della periferia romana. Ragazzi
semplici le cui vite sembrano così normali e tranquille da provocargli noia. A
irrompere nella quotidianità saranno le chiavi di una villa immersa nel lusso.
Il proprietario, un Marchese piuttosto strano che colleziona auto d’epoca, è
via per un week end. Quella che apparentemente si presenta l’occasione di una
vita, si rivela invece la peggiore delle sfortune…
Da sempre amanti delle storie
oscure, i fratelli Manetti firmano finalmente il loro horror-esordio, Paura 3D. I titoli di testa, che
catturano lo spettatore in un vortice tra incubo e fiaba, fanno da intro alla
prima scena, chiaro rimando a Suspiria
di Dario Argento. I registi romani
non nascondono infatti il loro rifarsi ai grandi maestri del genere, Hitchcock, De Palma, Argento e Carpenter,
quattro registi che, seppur in maniera diversa, hanno saputo misurarsi con il
cinema della “paura”. Dopo l’acclamato
sci-fi L’arrivo di Wang del
2011, presentato a Venezia nella sezione competitiva Controcampo, è la volta di
un horror vero e proprio. Una storia semplicissima. Tre giovani (Claudio
Di Biagio, Lorenzo Pedrotti, Domenico Diele ) “stupidotti” e ingenui, un tizio distinto dall’aria misteriosa e
una cantina nel seminterrato di una villa. Dietro le “peripezie” comiche e
scontate dei tre giovani amici però, si nascondono una serie di sfumature
psicologiche ben distinte e tipiche del genere. La pellicola porta in
superficie i diversi strati di fragilità dell’essere umano, in particolar modo
delle sue più intime angosce mentali. La storia ha preso spunto dalla reale
vicenda vissuta e raccontata, sotto forma di diario personale ( 3096
giorni ), dalla ragazza austriaca Natascha Kampusch, rapita nel 1998 e
tenuta segregata per otto anni. I fatti della giovane hanno colpito i registi e
gli attori coinvolti nel progetto del film. Peppe Servillo, nei panni
del Marchese Lanzi, ha ammesso quanto sia stato colpito dalla storia di Natascha
e quale difficoltà abbia riscontrato poi nel mettere in relazione il suo
personaggio con Sabrina (Francesca Cuttica), la ragazza del
film, una vera e propria sfida personale e professionale.
Al di là delle personali
osservazioni e dunque per nulla obiettive, e io ammetto di non amare il genere,
c’è da riconoscere in Paura 3D la presenza forte di un incredibile convivere e
alternarsi di elementi tragici e comici. I Manetti Bros si buttano nell’horror
con tutte e due (anzi quattro) le scarpe, cimentandosi per la prima volta in
quel genere di film che ti prende e tira fuori pensieri distorti e malati, mai
sfiorati prima. Una nota poi che merita d’esser citata è la componente musicale
del film affidata al musicista Pivio, il quale realizza una colonna
sonora che va dal Rap, passando per l’Hip Hop fino ad arrivare al Black metal
giapponese. I suoni striduli e cupi di Pivio e le sfide registiche dei Manetti
Bros ci portano a sperare che l’horror fatto in Italia torni di nuovo a
brillare nell’universo cinematografico mondiale, chissà, magari siamo sulla
buona strada. Nel frattempo, ben vengano gli uncini e le cantine con le tipiche
canzoncine per l’infanzia che tanto ricordano il buon “vecchio” Argento…
Il film uscirà nelle sale il 15 giugno 2012
Distribuito da http://www.medusa.it/
Distribuito da http://www.medusa.it/
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