martedì 3 luglio 2012

La mia intervista su "Stars Zone"


         


StarsZone ha intervistato per voi la giovane critico cinematografico Valentina Orsini. Attraverso le sue parole  verrete catapultati in un mondo magico fatto di ambizioni, passione ed incontri un po’ speciali! Non resta che proseguire con la lettura!
- Chi é Valentina Orsini?
Valentina è una persona come tante, o come poche, dipende dai punti di vista. Una donna convinta che inseguire i propri sogni sia sempre la scelta migliore e che, prima o poi, grazie ad essi si arriva esattamente dove si vuole andare. Non so se si può fare, posso raccontare una cosa?
Quando penso alla mia persona e mi si chiede di raccontare un po’ chi sono, mi ritorna in mente una sequenza della mia vita per me molto significativa…Erano appena terminati gli esami di Maturità, nel cortile della scuola si parlava del nostro “domani”, ormai tanto vicino. Il mio era un istituto che lanciava periti informatici e la cosa buffa è che in cuor mio, ho sempre saputo che i miei orizzonti andavano in un senso completamente opposto a quello dei codici alfanumerici. Chi parlava di ingegneria informatica, elettronica o matematica. Finché non arrivò il mio: “io stavo pensando a Lettere”. Ci fu uno sbigottimento generale, e la risposta della “più figa” della classe fu: “Si, così la Laurea te la dai in faccia!”. Beh, In quel preciso istante non vi erano dubbi, io, avrei fatto “Lettere”…
Insomma, questa è la me più vera; nel 2012 mi sono laureata in Letteratura, musica e spettacolo a La Sapienza di Roma. Proponendo come tesi  “Il cinema nella saggistica di Calvino”.

Mi innamorai del cinema in realtà proprio tra i banchi della scuola grazie a un grande insegnante di Letteratura, Gianni Barbarella. Scrivere è sempre stata la mia passione, quando capii che avrei potuto servirmi della scrittura per raccontare quel che provavo mentre osservavo il mondo intorno a me, prese il sopravvento la mia vena critica, incontrollabile.
-Quando hai deciso di diventare una blogger?
Poi il destino ha voluto mettermi di nuovo davanti a un pc, lo stesso che odiavo e rifiutavo anni prima, ed è così che è iniziata la mia vita da Blogger…  Il primo passo è stato quello di creare una pagina su Facebook.CriticissimaMente, era questo il titolo che volevo dare alla mia pagina, così il blog che nacque poco dopo, aveva già il suo nome bello e pronto.
L’incipit per il mondo del web, e un giornalismo molto più ampio di come lo intendevo io, arriva da un corso frequentato all’Istituto Spellucci, nei pressi di Santa Croce in Gerusalemme. Descrivere gli eventi,  preparare aspiranti giornalisti dalla “penna” artistica e culturale, con un solo imperativo comune: eliminare gli avverbi!!! Insomma, il titolo del mio blog dice tutto…     CriticissimaMente nasce il 17 aprile e, nonostante le molte difficoltà prettamente tecniche e legate alle dinamiche del web, è stata una delle mie iniziative migliori. Dedicarmi uno spazio esclusivo dove poter condividere le mie passioni, dare libero sfogo a quel che di più amo e farmi conoscere. Il blog dà uno sguardo molto più approfondito al Cinema, ma non mancano (e non devono mancare) sguardi rivolti al mondo dello Spettacolo e delle Arti in genere, a tutto ciò che ci circonda e stimola il nostro interesse.
Voler diventare critico cinematografico per un giovane italiano può essere solo un sogno ambizioso oppure può tramutarsi anche in una piacevole realtà?
Inseguire un’ambizione a volte può significare andare a sbattere contro tutto e tutti. Soprattutto se si ha la sfortuna di vivere in un paese come il nostro. In Italia si tende a gettare l’Arte  nel dimenticatoio, relegarla nell’angolo più remoto delle nostre vite impoverite. Ecco perché la strada del Critico, non solo cinematografico, risulta essere un percorso dissestato e pieno di difficoltà. (Il tutto poi si moltiplica quando in ballo c’è una giovane donna di 27 anni, sposata e mamma di due bambini “come me”). La maggior parte dei giornalisti che ho avuto il piacere di conoscere svolgono la “professione” del critico per passione. Il più delle volte si tratta della loro seconda occupazione, un piacevole hobby che irrompa nella monotonia di un  lavoro abitudinario. Forse il miglior modo di impiegare il proprio tempo, senza rimborsi o compensi materiali. Quante volte mi sono sentita dire: “Ma perché tu vorresti fare il critico come professione? Ahahah…
Credo però che tutto abbia un suo risvolto positivo, un piccolo ma fondamentale tornaconto da cui poter trarre la forza necessaria per proseguire diritti. Sapere che dall’altra parte dello schermo qualcuno apprezza quel che fai e si emoziona leggendo i tuoi pezzi, andare alle anteprime nelle più belle sale romane e seguire gli eventi culturali più importanti. Avere la fortuna di incontrare e stringere la mano a personaggi che hanno fatto e continuano a fare la storia del cinema a livello mondiale.
-  Ti va di raccontarci la tua esperienza con il M° Morricone?
Io ho avuto una grande occasione. Quando ricevetti l’invito al Centro Sperimentale di Cinematografia (da parte di una web radio con cui ho iniziato uno stage, Moviegoers ) per seguire un incontro, fui subito incuriosita dalla cosa. Volevo visitare la scuola e vedere  come passavano le giornate gli allievi di un centro così importante e rinomato come il CSC. Dovevo andare a tutti i costi però, soprattutto per vedere LUI, Ennio Morricone, ospite d’onore dell’incontro organizzato dal regista Daniele Luchetti e rivolto agli studenti intenzionati a imboccare la strada del compositore per il cinema. Immaginate questa scena, io che faccio le “poste” a Morricone e lo raggiungo fino al bar della scuola. Mi avvicino a lui col cuore scalpitante e con la paura di aver perso l’uso della parola e della lucidità mentale. Alla fine però ce l’ho fatta, mi sono avvicinata a lui, gli ho stretto la mano e ho immortalato il momento con uno scatto. E’stato “magnifico”. Ho deciso poi di raccontare quella giornata indimenticabile scrivendo un articolo che potete trovare nel blog, vi rimando a quello altrimenti correte il rischio di leggere ancora per ore e ore… (E alla fine arriva Ennio!!!)
- Da cittadina romana e amante della settima arte, come pensi che Roma stia reagendo alla crisi del settore cinematografico?
Da romana,  mi trovo a vivere in questo momento una triste realtà. Un pezzo di storia rischia di essere soffocata dall’ennesimo “attentato alla cultura”. Sembra infatti che il presidente degli Studios di Cinecittà, Luigi Abete, abbia intenzione di attuare un “piano immobiliare” (così lo chiama lui), che prevede entro il 30 giugno un taglio all’azienda di circa 250 lavoratori, compresi gli stravolgimenti vari che seguiranno. Io non ho voce in materia imprenditoriale o edilizia, da cittadina innamorata di Roma e del cinema mi sento però in dovere di dire al Sig. Abete che di altri 400 mila metri cubi di cemento non ce ne facciamo nulla. Vogliamo piuttosto preservare il sacrosanto diritto di poter continuare a vantare un patrimonio artistico cinematografico di un valore senza pari. Cinecittà è la nostra fabbrica dei sogni, non può e “non deve” finire così…
Elena Varini  

Vorrei ancora una volta ringraziare Elena Varini per avermi reso partecipe di questa sua splendida intervista. Per la prima volta ho parlato di "me", mi sono raccontata come mai avevo fatto prima.    Ringrazio infine tutti coloro i quali hanno dimostrato di credere in me, sostenendomi e incoraggiandomi nel proseguire su questa strada...GRAZIE   Di CUORE!!!

4 commenti:

  1. Anch'io mi dedico al blog per hobby, in quanto nonostante le varie pubblicità si guadagna pochissimo. Per fortuna la nostra passione ci spinge ad andare avanti ed a farlo nel migliore dei modi:)

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  2. L'attentato alla cultura ormai è cosa quotidiana purtroppo. Per quel che riguarda la critica cinematografica (io non ne capisco un'acca sia chiaro) la via delle riviste non è più praticabile per i giovani che vogliono iniziare? Ad esempio io ammiro molto la qualità espressa su Film Tv e lì giurano e spergiurano di aver molte firme giovani tra i loro ranghi.

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  3. Ma, che so io la via delle riviste è davvero più dissestata delle altre. Purtroppo anche li, in linea generale, vige la regola del "contrattino" a progetto, o stage a seconda come preferiscono chiamarlo, un paio di mesi tre oppure peggio che mai ti sfruttano per ben due anni senza nemmeno un minimo di rimborso spese pur di ottenere quel benedetto patentino da pubblicista. Ma, il fatto è che solo in Italia stiamo a questi livelli. All'Estero non esiste il pubblicista,non esiste l'Albo...sei in gamba? Scrivi per il mio giornale e lo fai seriamente? Bene, per me sei giornalista e ti faccio un contratto che ti qualifichi come TALE!!! E questo noi dobbiamo per forza sognarcelo...e non è giusto...Io ho contattato molte testate, sia cartacee che on line. Per alcune collaboro quando ho tempo e lo faccio perché sappiamo che questa passione ci porta a fare tutto con l'entusiasmo di un bambino. Però a lungo andare è giusto pure pretendere qualcosa di più.Questo blog nasce proprio per questo, piuttosto che scrivere per altri, tanto vale dar vita a un progetto tutto mio, da poter gestire liberamente e dove dar libero sfogo a quel che di più amo. Ah, ora vado a dare un'occhiata a Film Tv, grazie per la segnalazione...=) E grazie per i vostri commenti...il vostro interesse è quel che alimenta ogni giorno la mia ambizione!!!

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    1. Dev'essere un'altra realtà bella dura. Fammi sapere cosa ne pensi di Film Tv, io la trovo una rivista con pochi eguali.

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