Dall’inizio
del 2012, negli Stati Uniti si sono verificate 4 sparatorie, rispettivamente in
North Carolina, Alabama, California e Ohio. Come spesso accade per gli eventi
che si ripetono con una certa frequenza, le notizie al loro riguardo finiscono
presto nel dimenticatoio; così anche di queste si è sentito parlare,
relativamente, poco.
Cosa caratterizza quindi la sparatoria del 20 luglio avvenuta nel
cinema di Aurora (Colorado),
per far sì che se ne discuta ancora a giorni di distanza e così intensamente?
Il ragazzo colpevole del massacro, tale James Holmes, classe 1987, ha
aperto il fuoco durante l’anteprima di un film, The Dark Knight Rises di
Christopher Nolan, indossando una maschera antigas. Troppo poco? Ecco come, con
qualche abile mossa, i giornali, per lo più italiani, sono riusciti a infarcire
la notizia di riferimenti imprecisi e di vere e proprie insensatezze.
Holmes,
che pianifica la strage da tempo, prima di aprire il fuoco lancia un
lacrimogeno. L’utilizzo della maschera antigas è ovviamente indispensabile,
ma questa fa presto a diventare “la maschera di Bane”, e quest’ultimo “il cattivo che ha ispirato il killer” ; poco importa che il personaggio in questione la maschera la
indossi per assumere la sostanza Venomol e non per proteggersi dal gas (così
almeno nel fumetto, che funzione assuma nel film ancora non lo sappiamo, così
come non poteva saperlo Holmes). I capelli colorati di rosso del killer
diventano subito “a imitazione del personaggio del Joker” , altro antagonista di Batman che ha, però, i capelli tinti di
verde; i 100mg di Vicodin assunti prima di compiere la strage diventano la
sostanza “trovata nel corpo di Heat Ledger”, l’attore che interpretò il Joker
con Nolan, morto ingerendo altre 6 sostanze oltre alla suddetta.
Vedete,
basta davvero poco. In questo modo non si ha più “Ragazzo spara su una folla”,
ma si può avere “Ragazzo deviato da film violenti spara sulla folla nel
tentativo di emularne il cattivo”.
Oltre
a tutto ciò, la stampa italiana ci ha fornito altre chicche di
professionalità giornalistica: da la Repubblica che
incolpa Neil Gaiman di essere “il papà di Batman” – lui che di Batman ha solo
scritto una storia in due parti – “e forse anche della follia di un
fuoricorso di neuroscienze”; a Gad Lerner secondo il quale “il denominatore comune si
trova nella tecnologia che rende facile perpetrare una strage”, al sito dell’Ansa che fa un elenco di “quando i film diventano
realtà”, dimostrando di non saper distinguere tra la rappresentazione
della violenza e la sua esaltazione.
Il
punto, però, è un altro. Mettiamo che Holmes si fosse presentato in quella sala
cinematografica vestito come il miglior cosplayer di Bane: ciò differenzierebbe
davvero questa strage da tutte le altre? Siamo davvero disposti a credere che
una persona che decide di accumulare in casa un arsenale di armi e aprire
il fuoco sulla folla, non l’avrebbe fatto comunque anche senza l’eventuale
“ispirazione” di un film?Davvero crediamo che siano i killer a ispirarsi ai
film e non viceversa?
«I
film non fanno nascere nuovi pazzi, li fanno solo diventare più creativi”
diceva Billy Loomis, in Scream, perché la violenza fa parte prima
di tutto della realtà umana, non di una realtà creata ex-novo e proposta sugli
schermi cinematografici. Per la visione dei cosiddetti “contenuti violenti”,
ricordiamolo, esistono appositi regolamenti e visti di censura attraverso i
quali regolare il momento della fruizione dell’immagine; cosa che non mi
risulta essere applicata ai contenuti di giornali e telegiornali.
Si dimostra così molto comodo e immediato accusare lo specchio
della realtà che ripropone, piuttosto che fare i conti con la realtà stessa; e concludere questa crociata contro i film
violenti con la possibile condanna a morte del ventiquattrenne.
Scritto da Giulia Marxia
Purtroppo in questi casi i media sfruttano l'onda e tendono a generalizzare.
RispondiEliminaIl problema, in realtà, è che questo tipo di stragi sono legati al disagio mentale dei loro autori.
Il Cinema o Bane sono solo pretesti per un gesto folle che già albergava in Holmes.
Già, è quel che credo anch'io. E la cosa più vergognosa è vedere come i nostri giornalisti non esitano a manifestare la loro ignoranza e la loro "inumanità" di fronte a tragedie simili...un fatto terribile è ancor più "appetitoso" se l'artefice folle sia "ispirato"...non ci si può credere!!!
RispondiEliminaPurtroppo siamo ostaggi di una classe di giornalisti che non sa come riempire gli spazi a loro disposizione in maniera intelligente.
RispondiEliminaIo, e come me moltissimi, mi faccio in quattro e vado contro tutto e tutti pur di affermarmi in questo mondo...e chi ci "campa" e ci si adagia allegramente? questi "tizi"!!!Bah, poveri noi...
RispondiElimina