Avete presente la soddisfazione e
il divertimento di un bambino mentre assiste al volo leggero delle bolle di
sapone nell’aria? Ecco, immaginate che un comico sia esattamente quel bambino.
E prendiamo per buona questa di immagine che rimanda al titolo, perché (credete
a me) l’altra, mi obbliga a tacere…
Parliamo di Filippo Giardina, forse
uno dei comici più cinici e crudi che vi capiterà di vedere sul palco. Ma la
realtà che, in «Bolle di sapone, esistenzialismo satirico da quattro soldi», prende vita durante i suoi
75’ è tanto oscena e raccapricciante quanto “reale”. Nella sua premessa, che
vieta il monologo ai minori di 18 anni, Giardina, fondatore di Satiriasi-Officina
della Satira, sembra voler fin da subito mettere in chiaro una cosa: se
siete un po’bigotti, perbenisti e storcete facilmente il naso di fronte a un
linguaggio feroce e scurrile,beh, avete senz’altro sbagliato spettacolo. Nella
sala Agus del Teatro dei Satiri, si assiste a un capovolgimento paradossale
dell’etica e di tutto ciò che, almeno fino a un minuto prima di prendere posto
davanti al palco,si consideri normale e quanto mai corretto. Si sostengono tesi
assurde come quella che vede “i preti pedofili come le vittime della società”
oppure quella di “aumentare gli stipendi ai politici” affinché non subiscano
più l’ingiustizia di sentirsi inferiori a un Briatore o a uno Zlatan
Ibrahimovic… E la cosa incredibile è che passati i primi dieci minuti di
“sbigottimento generale” si riesce a entrare nel clima dello spettacolo tanto
da prenderne una parte. Diventiamo quella spalla fondamentale di un comico che,
come “Mamma Satira” vuole, riesce a esprimere il proprio pensiero suscitando
una risata. Ed è proprio questo che intende Giardina quando parla di Satira: “La satira
di oggi è rovinata dall'attualità. A mio avviso uno spettacolo satirico
dovrebbe far ridere anche dopo cinquant'anni, invece si respira una malsana
esigenza di commento in tempo reale su tutto. La satira non è sentirsi più intelligenti della media, la
satira non è scrivere una battuta sull'uscita infelice di un politico, la
satira non è dire qualcosa su qualcuno. La satira è esprimere un proprio punto
di vista pensato e ragionato suscitando una risata”. E non sembrano esserci davvero dubbi,
un’asta, un microfono e un comico senza freni e tabù, fanno di Bolle di Sapone
un vero e proprio pezzo di Satira “d’oc”.
Dimenticatevi di Zelig o Colorado, questo non è
Cabaret. Qui c’è un “folle” che promuove la raccomandazione a scapito della
meritocrazia, un uomo che al di la della sua apparente brutalità non manca però
di raccomandare al suo pubblico cosa sia fondamentale in questa vita, in questo
mondo che pubblica i propri stati d’animo “in bacheca” e apprezza quel che lo
circonda con un “mi piace”. L’
umanità…quella mi raccomando, non perdetela mai.
Di Valentina Orsini
0 commenti:
Posta un commento