mercoledì 18 aprile 2012

Ennio Morricone




Ennio Morricone nasce a Roma nel 1928, fu allievo prediletto di Petrassi e, in segreto, suonatore di tromba come sostituto del padre in orchestrine d' intrattenimento. Il suo fu un percorso, molto diverso per certi versi da quello di un altro grande compositore italiano  quale fu Nino Rota;
Morricone sviluppa infatti un processo "dissociativo" che lo vede aderire al serialismo integrale e dal 1965 agli sperimentalismi post-cageiani del gruppo di improvvisazione Nuova Consonanza, di cui già facevano parte, fra gli altri, Franco Evangelisti ed Egisto Macchi, mentre come arrangiatore partecipa da protagonista e innovatore a tutti i fenomeni della popular music nei media: cicli radiofonici dedicati alla canzone, teatro radiofonico e televisivo, primi spettacoli di successo del varietà televisivo. Per quanto riguarda invece il suo contributo al successo dei primi cantautori italiani ricordiamo soltanto alcuni come Gino Paoli, Gianni Morandi, Edoardo Vianello, Gianni Meccia, Miranda Martino, Dalida, Paul Anka.

Dopo numerosi contributi clandestini al cinema la notorietà arriva con il filone western di Leone ( da Per un pugno di dollari del 1964 a Giù la testa del 1971, oltre allo straordinario risultato di Once upon a time in America del 1984), in cui prevalgono una natura lirico-sarcastica e la fusione di stilemi colti e di modi arcaici destinati a restare tipici della sua scrittura.

Seguono importanti collaborazioni, fra le altre, con Bernardo
 Bertolucci dal 1964 (Prima della rivoluzione; Partner; Novecento), con Marco Bellocchio dal 1965 ( I pugni in tasca; La Cina è vicina), dal 1966 con GilloPontecorvo e Pier Paolo Pasolini, con Giuliano Montaldo e Mauro Bolognini a partire dal 1967, mentre con Elio Petri e Roberto Faenza inizia a collaborare dal 1968.
Per
 Dario Argento compone le colonne musica dal 1970 e, favorito dal genere horror, coglie l' occasione per nuove e diverse sperimentazioni ( trilogia zoologica: L' uccello dalle piume di cristallo, Il gatto a nove code, Quattro mosche di velluto grigio).
Dal 1988 Giuseppe
 Tornatore rientra fra i rapporti più costanti, solo per citarne uno "Nuovo cinema Paradiso". 


Uno degli aspetti più originali e caratterizzanti la scrittura morriconiana riguarda le commistioni stilistiche, presenti già nella serie western di Leone. Nella cosiddettaTrilogia del dollaro (Per un pugno di dollari 1964, Per qualche dollaro in più 1965, Il buono, il brutto, il cattivo 1966) le musiche per i titoli di testa sono formate da tre segmenti autonomi, giustapposti e poi sovrapposti.
Il
 primo, di carattere arcaico e dotato della più evidente e caraterizzante invenzione timbrica, è sempre affidato a strumenti "poveri" (fischio umano, marranzano, argilofono, percussioni prese in pestito da arnesi della quotidianità, chitarra acustica, armonica a bocca); il secondo attualizza e urbanizza quel clima attraverso l' aggressività tipicamente rock della chitarra elettrica- ma si tratta di un "rock addomesticato"- mentre il terzo, smaccatamente celebrativo e più convenzionale, benché ironico, è affidato a un coro maschile vocalizzante e all' orchestra d' archi.

Morricone ha portato nella maggior parte delle sue collaborazioni una
 personalità multiforme, ma in ogni caso forte e inconfondibile, che numerosi registi hanno favorito e sfruttato soprattutto nel periodo compreso tra gli anni '60 e '80, con una punta d' eccellenza, non solo italiana, negli anni '70.
Rispetto alla posizione tradizionale dello specialista Morricone è stato fra i pochi della sua generazione a permettersi il lusso di rifiutare il ripetersi di collaborazioni che in precedenza non lo avevano soddisfatto, mentre in qualche caso- soprattutto con Leone- ha composto i temi principali prima che il film entrasse in produzione.

Il suo prestigio resta intatto anche nelle sacche più conservative del cinema italiano, Tornatore, Ricky Tognazzi, Vancini, e straniero, Beatty, De Palma, Stone, Joffè; mentre alcune soluzioni sono state riprese da numerosi specialisti operanti in America, un nome per tutti:
 Hans Zimmer.

Ho voluto condividere con voi quel che è frutto di una partecipazione ad uno splendido corso riguardo la Storia della musica per film, sostenuto da Sergio Miceli presso l' università La Sapienza di Roma.
Grazie a lui è nata questa profonda passione per la musica.
(Spero di non avervi annoiato e di non essermi dilungata troppo)

Di Valentina Orsini

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