Passa ai contenuti principali

Un romanzo da record per il vicedirettore de La Stampa






Si piazza subito in vetta alle classifiche il secondo romanzo di Massimo Gramellini. Presentato alla trasmissione di Fazio, Che tempo che fa, accende gli animi di alcuni lettori, vista la tragedia personale a cui esso fa riferimento. Il giornalista torinese si fa apprezzare grazie al suo stile scorrevole e immediato.


Fa parlare di sé come di un vero e proprio Fenomeno Editoriale, l’ultima fatica del giornalista, vice direttore de «La Stampa», Massimo Gramellini, Fai bei sogni, edito da Longanesi. Dopo il primo romanzo L’ultima riga delle favole, una sorta di Divina Commedia del terzo millennio, Gramellini si piazza in vetta alle classifiche vendendo centomila copie in soli dieci giorni. Attraverso una dolorosa autoanalisi l’autore affronta nel libro la scomparsa prematura della madre, dietro la quale si cela da anni una terribile verità. “Una storia che mi era cresciuta dentro per quarant’anni. Era arrivato il momento di affrontarla e tirarla fuori”- confessa l’ autore. Il libro viene presentato domenica 4 marzo in una puntata del talk show di Fabio Fazio Che tempo che fa, trasmissione in cui tra l’altro Gramellini occupa un ruolo oramai ben consolidato come curatore di una rubrica d’informazione. La copertina del volume, un bambino con un palloncino rosso, che ricorda gli aquiloni di Hosseini, è un omaggio a Salem piccola e innocente vittima dell’atroce assedio di Sarajevo di vent’anni fa. Ancora un volta mi ero illuso che la vita fosse una storia a lieto fine, mentre era soltanto un palloncino gonfiato dai miei sogni e destinato a esplodermi sempre fra le mani”. Avrà aiutato in qualche modo la presentazione dell’amico Fazio e i suoi 35’ televisivi , ma non si può certo negare a Gramellini una dote  innata, tale da renderlo lo scrittore più letto del momento. Tradizione vuole però, che dietro ogni fenomeno mediatico-culturale di un certo rilievo debba per forza esserci un’accesa polemica. E Gramellini non si fa mancare neppure questa. Infatti, sembra non essere stata ben vista la trovata televisiva per lanciare il libro, prodotto a tutti gli effetti “commerciale”, facendo leva su di una questione  tanto delicata e tragica come la morte di una madre, parlandone al pubblico come di un tipico giallo carico di suspense dai risvolti inquietanti. Al di là di ogni polemica, questo Fai bei sogni richiama l’attenzione di non pochi lettori, grazie a una scrittura scorrevole e immediata, capace di sfiorare sentimenti profondi e tragici ma che, all’occorrenza sa alleggerirsi con quella sottile ironia, tipica dell’autore torinese. Tra le altre pubblicazioni di Gramellini ricordiamo: Colpo Grosso con Curzio Maltese e Pino Corrias(Baldini & Castoldi 1994), Compagni d’Italia(Sperling & Kupfer 1997), Ci salveranno gli ingenui(Milano, Longanesi, 2007), Cuori allo specchio(Milano, Longanesi 2008), La patria, bene o male con Carlo Fruttero (Mondadori 2010) e il già citato L’ultima riga delle favole (Milano, Longanesi 2010).

Di Valentina Orsini



Commenti

Post popolari in questo blog

Dylan Dog, il film. Ogni cinefilo ha il suo incubo.

Licantropi e vampiri , direi che ne abbiamo fin sopra ai capelli di queste trovate alla Meyer , almeno nel mio caso, il primo pensiero finisce inesorabilmente lì. Non so quanto e come poi, questo abbia influenzato il mio giudizio. Solamente posso dire che, quando decisi di vedere Dylan Dog, il film , non immaginavo (al di là delle comuni perplessità) che avrei avuto a che fare con quello che, a tutt'oggi, io considero: il peggior film della mia vita!!! Abbandoniamo il rimando al film di Giovannesi , che qui a confronto è una boccata d'ossigeno per ogni cinefilo, e torniamo al film di Kevin Munroe . Il regista canadese aveva esordito nel 2007 con TMNT  (Teenage Mutant Ninja Turtles), dopo aver scritto e coprodotto nel 2001, un altro film d'animazione del regista Tony Shutterheim , Donner . Non è chiaro, tuttavia, quale malsano meccanismo sia scattato nella mente di Munroe quando, nel 2010, decise di portare sullo schermo la storia di un personaggio tanto popola...

Quel mostro di me

Certi giorni mi vanno stretti, ci sto dentro a metà. Altri mi sembrano grandi come l'oceano. Sguazzo, mi perdo, sto serena. Scrivere Madrepàtria - Racconti dell'umana sorte ha significato molto per me.  Fin dal principio ho capito che quello, era il mio modo di esorcizzare i mostri più radicati nell'anima. Forse scrivere è davvero un atto terapeutico ancor prima che creativo. Ma certi mostri non li puoi cacciare via definitivamente, devi imparare a conviverci.  Questi racconti hanno avuto la forza di tenerli lontano da me, quei mostri, almeno per un po'. Di guardarli con scherno, prima da dentro e poi a distanza di sicurezza. Ma quali sono davvero questi mostri? Cos'è che sto allontanando? Ho paura che si tratti di me.  Di un ruolo sbagliato (così dicono), che ho rincorso a fatica, che poi ho cambiato, che poi ho abbandonato. Mi adatto continuamente, e continuamente non mi ritrovo. Scrivo, metto da parte, allontano i mostri, allont...

Tv e divulgazione: Alberto Angela e quella "chiamata da Londra"

Dopo lo speciale "La Sicilia di Montalbano", Alberto Angela torna con "Ulisse, il piacere della scoperta", su Rai 1, proponendo quattro episodi dedicati a personaggi illustri e luoghi incantevoli. La storia del divulgatore che ama raccontare il passato, scegliendo con cura le parole più semplici per rendere accessibile a chiunque la complessità della storia, dell'arte, di ogni ramo della conoscenza, è nota e molto cara a tutti noi. Come potrebbe, d'altronde, quel sentimento tanto nobile come la gratitudine, non essere comune a ognuno di noi quando parliamo di Alberto Angela? Un "ricercatore prestato alla televisione", si è definito lui stesso in questi termini, ebbene, io direi una ventata d'ossigeno puro e una luce che scalda e fa vibrare il desiderio di conoscenza. In questi tempi freddi e sciatti, poveri di pensiero critico e di quell'amore curioso nei confronti del mondo che rese grandi e immortali gli uomini e le donne del passato, Al...