Per la terza volta consecutiva la
compagnia di Sandro Leo presenta la commedia Gastone. Lo spettatore ha di
fronte una storia che rispecchia assolutamente i nostri tempi “ed è l’attualità
il valore più grande di quest’opera”, ammette il regista. Rendono l’atmosfera i
brani di Caprera, scritti apposta per lo spettacolo.
Lo scorso 27 marzo c’è stata la
Prima di Gastone, opera fra le più
note di Ettore Petrolini, rivisitata dal regista e fondatore della compagnia «La tana dell’arte»,
Felice Sandro Leo. Questa è la terza volta che la compagnia si imbatte
nell’opera dell’autore e attore romano. “Quest’anno
mi sono divertito un po’ di più - ammette il regista - perché su quindici personaggi ne ho cambiati
tredici”. Al Teatro San Genesio, nel cuore del quartiere Prati, prima dello
spettacolo si pregusta un inconfondibile sottofondo musicale, è la voce di
Petrolini nel suo celeberrimo monologo recitato dal protagonista della serata, Gastone Durville.
Nonostante siano passati molti
anni dalla prima volta di Gastone in palcoscenico, era il 1924 al Teatro Arena
del sole di Bologna, lo spettatore ha di fronte una storia che rispecchia del
tutto i nostri tempi. Ed è proprio l’attualità il valore più grande di quest’opera,
come afferma lo stesso Leo: “ Petrolini
è riuscito a
mettere a nudo un quadro direi completo di tutto il mondo dello spettacolo,
naturalmente con l'occhio della sua epoca ma i riferimenti della vita vissuta
sono disgraziatamente ancora di grossa attualità. Gastone, come recita il mio
testo riadattato, è dentro tutti noi e ognuno, chi più chi meno, si porta un
po' di Gastone dentro”. La sala diventa
buia, lo spettacolo sta per iniziare e una chitarra sul palco introduce la
storia. Ad accarezzare le corde è il chitarrista e interprete Gianni Leo che
accompagna la voce di Valentina Ciaffaglione, nei panni di Lucia.
Nella
rivisitazione della commedia, di cui sono stati mantenuti i due atti, spiccano
i quattro brani scritti dal musicista e autore
Carmine Caprera. “Sono un po' i nostri
gioielli. I brani raccontano quei personaggi, quei momenti, quell'epoca. Caprera
ha voluto adattare i brani proprio alle corde di questi due interpreti, che danno
a tutto lo spettacolo un’atmosfera originale. Non delude il giovane Luca
Pennacchioni, per la prima volta in un ruolo così difficile. Il suo Gastone è meschino
e farfallone, perfetto prototipo del mondo dello spettacolo degli anni 20. Una storia
paradossalmente del tutto umana, così recita la locandina dello spettacolo
che ritrae Gastone di spalle, col bastone e il suo amato frac (disegnato da
Matteo Romano). Tra gli altri interpreti ricordiamo Barbara
Mecucci nei panni di Teresa, sorella di Lucia. Paolo Bianchi, Federico Sozio,
Fabiana Pagani, Sonia Emiliani, Valentina Genovesi, Sandro Felice Leo,
Gabriella Cervelli, Jessica Dobici, Valeria Forlini, Samanta Volpe, Simone
Milli e Massimo Urbani.
Di Valentina Orsini
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